“Homo homini natura amicus.”
— Antonio Genovesi
Un’economia che genera fiducia, comunità e futuro
Nel cuore della mia esperienza professionale e nella ricerca c’è l’idea che i temi della finanza e del credito non siano solo appannaggio della finanza speculativa e capitalistica, ma possano anche svilupparsi in ambiti di prossimità e di vicinanza alle persone, facendo della relazione, della fiducia e della responsabilità verso il bene comune i propri valori fondanti.
Negli ultimi dieci anni, in cui ho servito la comunità della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto, prima come Consigliere, poi come Consigliere delegato al sistema dei controlli interni e infine come Vice-Presidente, costruendo insieme ai colleghi e ai collaboratori un percorso di rinascita aziendale e di comunità, di crescita e impegno, fino a posizionare l’azienda su risultati mai conseguiti in precedenza, ho tradotto una vera e luminosa passione in azioni concrete per la comunità.
Con competenza, impegno e senso di missione è possibile costruire un modello cooperativo che sappia conciliare l’efficienza bancaria, richiesta dalla modernità e dalla regolamentazione europea e nazionale, con la prossimità territoriale e la sostenibilità sociale.
Una banca diversa, per uno sviluppo differente
Il Credito Cooperativo nasce con una missione precisa: servire il territorio e le persone, non gli azionisti. È una banca mutualistica, fondata sul principio una testa, un voto, dove il capitale è strumento e non fine. Questo modello, se ben interpretato, è un laboratorio vivo di democrazia economica.
Durante la mia esperienza nella governance della BCC, ho imparato come riuscire a rafforzare la cultura del controllo consapevole, la trasparenza interna, e l’equilibrio tra innovazione e radicamento locale. Ho visto come una banca possa diventare un attore generativo, capace di attivare energie, sostenere imprenditori, proteggere le famiglie, valorizzare le comunità.
Abbiamo preso le redini della Banca che veniva fuori da due anni di commissariamento per problematiche di governo che avevano prodotto ricadute negative nei processi aziendali. La reputazione era a terra, i fondamentali di bilancio anche, ma non le potenzialità, compresa una squadra di collaboratori eccellenti, tra giovani e più esperti. Toccava a noi, ce l’abbiamo fatta! Con un lavoro incessante e continuo, anno dopo anno, abbiamo riposizionato la BCC ai primi livelli tra le banche locali pugliesi e del Sud Italia.
Dal 2016 al 2025, in tre mandati, abbiamo ottenuto significativi risultati in ogni ambito, stabilizzando la Banca su alti livelli di performance nella solidità, nella redditività (da “gestione caratteristica”, elemento assente al nostro arrivo), nella liquidità, nella qualità del credito (motore del conto economico di una BCC), nel risk management e negli altri processi tipici. Risultati che ci hanno consentito di avviare processi di espansione territoriale, con l’apertura di 3 nuove filiali e lo sbarco nel secondo capoluogo di provincia, la città di Brindisi. Qualche numero simbolo del cambiamento realizzato:
Grandezza/Indicatore | 2016 | 2025 |
Impieghi (crediti) | 103 mln | 297 mln |
Crediti deteriorati | 11 mln | 1,5 mln |
Raccolta diretta | 156 mln | 337 mln |
Raccolta indiretta | 27 mln | 54 mln |
Fondi propri (capitale) | 25 mln | 39 mln |
Margine di interesse | 3,9 mln | 12,8 mln |
Margine di intermediazione | 7,4 mln | 15,7 mln |
Gross NPL Ratio | 18,8% | 1,4% |
ROE | 7,6% | 15% |
Costi operativi/Margine di interesse | 157% | 69% |
Cost/Income | 94,8% | 59,9% |
La mutualità oggi: prendersi cura, rigenerare legami
Dal 2021 ricopro anche il ruolo di Presidente della Mutua di Assistenza del Credito Cooperativo Terra d’Otranto ETS, un’esperienza che mi ha confermato come la mutualità non sia un residuo del passato, ma una frontiera avanzata di welfare comunitario.
In un tempo di fratture sociali e fragilità diffuse, la mutua è una risposta concreta e solidale, capace di offrire servizi di salute e assistenza, prevenzione sanitaria, educazione finanziaria, supporto nei momenti critici della vita, attività culturali e ricreative. Ma soprattutto, è uno spazio di relazioni, dove si ricostruisce la fiducia e si coltiva il senso di appartenenza.
L’idea della MACC Terra d’Otranto E.T.S. è nata (era un mio personale sogno sin dal 2016) da una domanda radicale: può esistere un modello di welfare che non sia solo riparativo, ma anche generativo di benessere condiviso per i soci?
Così, in piena pandemia, in un tempo segnato da solitudini crescenti, vulnerabilità diffuse e ridotta equità nell’accesso ai servizi pubblici, abbiamo scelto di immaginare un sistema di protezione sociale cooperativa, centrato sulla persona e sulla comunità. La BCC ha potuto così distribuire, ai soci e alla comunità, non dividendi (essendo una banca cooperativa soggetta a restrizioni in tal senso) ma valore, anche economico, ma soprattutto sociale.
Il progetto realizza le previsioni dell’art. 2 dello Statuto tipo delle BCC ed è figlio della cultura del credito cooperativo più autentica, che unisce mutualismo, solidarietà e sviluppo locale. Ma è anche una risposta concreta alla necessità di ricostruire legami, di prenderci cura l’uno dell’altro, in modo sistemico e sostenibile. Una BCC
Credere nella generatività cooperativa
La mia visione si ispira all’Economia civile: mettere al centro la persona, i legami e la capacità generativa delle organizzazioni, anche in ambito finanziario. Il Credito Cooperativo, quando è fedele alla sua vocazione, può essere:
- Motore di sviluppo inclusivo, che non lascia indietro nessuno;
- Presidio democratico, che costruisce “cittadinanza economica”;
- Laboratorio di innovazione sociale, dove il risultato economico si accompagna alla mutualità e alla solidarietà, tra i soci, i clienti, i territori e le comunità;
- Spazio educativo, per formare nuove generazioni di cittadini consapevoli e responsabili.
“Non una finanza per pochi, ma una finanza mutualistica per lo sviluppo ed il bene delle comunità”.
Questo è il senso profondo della mia missione nel Credito Cooperativo.