Trasparenza nelle Amministrazioni Pubbliche: rilevanza strategica e adempimenti formali

(Articolo pubblicato su “Nuovo Quotidiano di Puglia” del 24/09/2013 con il titolo “L’efficienza dei dirigenti pubblici”)

Le amministrazioni pubbliche, negli ultimi vent’anni, sono state oggetto di svariate riforme orientate al conseguimento di alcune finalità quali l’incremento di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza.
Proprio quest’ultima è al centro dell’attenzione di numerosi provvedimenti volti a rendere conto al cittadino-utente dell’attività della dirigenza pubblica e delle amministrazioni, secondo il principio di “accountability”.
La motivazione di fondo circa la crescente attenzione alle suddette finalità, tuttavia, va ricercata nella necessità di superare l’aspetto fortemente giuridico-burocratico che ha caratterizzato il settore pubblico fino ai giorni nostri, secondo il quale era sufficiente lo svolgimento corretto dei procedimenti amministrativi per garantire un buon risultato dell’azione amministrativa.

Negli anni, infatti, è parso sempre più evidente come la gestione delle amministrazioni pubbliche dovesse essere ispirata a principi aziendalistici ancorché tipici del settore di riferimento. Vale la pena ricordare che principi e sistemi aziendali riferiti alle aziende pubbliche, seppur ispirati a criteri e modelli di analisi riconducibili alle discipline economico-aziendali, hanno ed avranno sempre una propria tipicità ed un’architettura diversa rispetto a quella dell’impresa. Questo vale sia con riferimento alle finalità da raggiungere sia relativamente all’applicazione pratica nell’ambito della gestione. Per esempio, raggiungere una condizione di “economicità” per un’impresa significa guardare essenzialmente ai risultati economici, mentre per un’amministrazione pubblica significa porre l’attenzione, oltre che ad una gestione economicamente oculata (anche per evitare disastri finanziari dei quali tutti noi, oggi, paghiamo le conseguenze), al livello di soddisfacimento dei bisogni della collettività o dell’utenza di riferimento e all’impatto che le politiche producono sulla stessa.
Ecco perché il legame tra performance, soddisfazione dei bisogni e trasparenza assume una rilevanza strategica nelle amministrazioni pubbliche.

Da queste esigenze nascono, quindi, alcuni provvedimenti emanati dalla Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (la quale, stando alle ultime decisioni del governo, dovrebbe in futuro occuparsi esclusivamente di anticorruzione) che introducono l’impiego di particolari strumenti e fissano adempimenti e scadenze per la loro stesura definitiva e relativa approvazione. Tra questi, con specifico riferimento alla trasparenza, vi sono i seguenti:
– entro il 31 dicembre 2013 gli organismi di valutazione delle amministrazioni pubbliche devono inviare l’attestazione sull’assolvimento, da parte dell’ente, dei vincoli previsti in materia di trasparenza. In ogni caso gli organismi di valutazione devono verificare che entro il 30 settembre 2013 vengano pubblicati, sui siti internet, i modelli relativi al rispetto di tali previsioni;
– dovranno, inoltre, essere pubblicati i dati sui debiti scaduti nel 2012, sulle società partecipate (elenco aggiornato delle società, misura di partecipazione dell’ente, durata dell’impegno, onere complessivo per l’ente, numero dei rappresentanti negli organi di governo e relativo trattamento economico), sui procedimenti amministrativi (responsabile e suoi recapiti, termini per la conclusione, responsabile sostituto e modalità per la sua attivazione), sui servizi erogati all’utenza (costi, personale e tempi medi di erogazione), sull’accesso civico (responsabile e eventuale sostituto). L’attestazione dell’assolvimento di queste previsioni specifiche dev’essere pubblicata entro il 30 settembre 2013;
– infine, le amministrazioni pubbliche sono tenute ad approvare, entro il 31 gennaio 2014, il Programma triennale per la Trasparenza e l’Integrità, in stretta relazione con il Piano di prevenzione della corruzione e con il Piano della Performance, nonché a nominare un responsabile della trasparenza, il quale dovrà tra l’altro garantire il cosiddetto “accesso civico”, vale a dire il diritto dei cittadini ad avere tutte le informazioni pubblicate sul sito internet.
Considerato quanto detto finora, è molto importante che, in questi ultimi anni, il legislatore stia recependo, e traducendo in norme, la necessità di collegare programmazione, obiettivi, performance e trasparenza in un’ottica ciclica per la buona gestione delle amministrazioni pubbliche. Nel prossimo futuro, in definitiva, sarà fondamentale far si che lo svolgimento delle predette connesse attività non venga avvertito, dalla dirigenza pubblica e dal personale, come un semplice adempimento cui assolvere o un procedimento da portare a termine entro una scadenza fissata (e magari prorogata) a livello centrale.

La speranza è che la cultura della buona gestione, nella quale trasparenza, performance e programmazione assumono una rilevanza strategica, divenga il motore per amministrazioni pubbliche sempre più orientate al conseguimento delle finalità istituzionali, sempre riconducibili alla congrua risposta ai bisogni dei cittadini.

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