Piano-fotovoltaico per Melendugno

Ritorno a proporre qualcosa per il bene di Melendugno.
Oggi parlo di energia prodotta da fonti rinnovabili (quelle veramente rinnovabili), in particolare di fotovoltaico. Premetto che io sono molto favorevole all’eolico e soprattutto mi chiedo per quale motivo non sia giunto ancora il momento di stilare un vero e concreto Piano regionale e provinciale sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, individuando quali luoghi siano idonei per l’eolico, e così via. In questo momento c’è un marasma e un’anarchia, con il potere lasciato in mano a soggetti in periferia che spesso non guardano oltre il proprio orto. Così si rischia di lasciare al caso ed avere effetti contrari!

Cominciamo con ordine: in attesa di un vero Piano (migliore di quelli attuali), propongo un mini-Piano per la nostra città. Dato il principio in cui credo, e cioè che le comunità, i villaggi, le città dovrebbero tendere verso l’autonomia energetica mediante l’impiego di fonti rinnovabili (in altri luoghi ho specificato che sono consapevole come si possa solo “tendere”, in generale, all’autonomia e che i consumi industriali, per ora, non possono essere soddisfatti soltanto con fonti rinnovabili), credo che la sfida di oggi sia proprio questa. E nei piccoli Comuni come Melendugno, la sfida può condurre ad una svolta epocale.

Se Melendugno desse valore e seguito ad una Società di proprietà pubblica (già costituita ma lasciata, ad oggi, dormiente – descriverò presto questa idea con numeri e dati alla mano) che gestisse i servizi al turismo, gestendo anche lidi, complessi sportivi e (sognando) edilizia residenziale turistica, si potrebbe dar vita con facilità a questo progetto: “Un piano-fotovoltaico per 300 famiglie di Melendugno“, progetto sperimentale.

In concreto (per maggiore chiarezza ho realizzato uno schema, come potete vedere nell’immagine):
1) Il Comune, tramite la sua Società, contrae un mutuo a tasso agevolato con un Istituto di credito.
2) Essa acquista e installa, mediante il finanziamento bancario e in parte con risorse comunali e comunitarie, pannelli sui tetti delle case di 300 famiglie di Melendugno e sui locali pubblici (scuole, uffici comunali, prossima caserma, cinema, museo, biblioteca) per un totale di Kw di granlunga oltre il fabbisogno delle stesse famiglie. Io vorrei che fossero le 300 famiglie con reddito più basso e che non godano già di altri incentivi assimilabili.
3) L’energia in più prodotta viene immessa e venduta nella rete.
4) Le famiglie pagheranno solo un piccolo contributo mensile (circa 1/5 della bolletta media precedente).
5) I ricavi di vendita  vanno alla Società che li impiega (in modo vincolato) per il pagamento della rata all’istituto di credito o, mediante rinegoziazione del mutuo, ad ulteriori acquisti di pannelli per tante altre famiglie. Creando, così, un circolo virtuoso che produrrà molti introiti finanziari sufficienti ad allargare enormemente la sfera di famiglie che usufruiranno del fotovoltaico.

Nota: il ritorno dell’investimento, in generale, si prevede in circa 16-18 anni.

Risultati:
1) Abbattimento immediato delle bollette per energia elettrica delle famiglie (se si volesse fare una politica di maggiore equità verso altre famiglie che magari hanno bisogno di sostegno economico, si potrebbe distribuire parte di vantaggio anche verso di esse), diciamo almeno del 60%;
2) Tendere sempre più verso l’autonomia energetica;
3) Quando il ritorno dall’investimento sarà progressivamente completato, i relativi pannelli diventeranno di proprietà della Società, con evidenti vantaggi: poiché l’impianto può funzionare ancora per parecchi anni (con una buona manutenzione), da quel momento in poi, il ricavato sarà totalmente a beneficio delle casse della Società e quindi della collettività!! Da quel momento le famiglie non pagheranno più nulla di energia elettrica, gli alti ricavi di vendita dall’energia immessa nella rete saranno impiegati nel riacquisto di altri pannelli per ampliare ancora la platea di cittadini fruitori o per sostituire i vecchi. In questo il mio progetto si differenzia da quelli visti in alcune (pochissime) località italiane.
4) Il tutto, per le famiglie, è gratuito!

Per fare questo c’è bisogno di:
– Un grande progetto, di ampio respiro, indirizzato anche al reperimento di finanziamenti comunitari;
– Generazioni di Amministratori con entusiasmo, competenza, volontà politica e coscienza civica tali da volere fortemente che esso si realizzi.

Spero che non ci renderemo ridicoli lasciandoci sfuggire l’occasione di impiegare il fotovoltaico ora che rende e che le istituzioni pubbliche incentivano, anche con buoni ritorni finanziari.
Per il bene di Melendugno e dei melendugnesi.

P.S.: Conosco anche gli aspetti negativi del fotovoltaico, dal fatto che la loro produzione implichi a sua volta emissioni allo smaltimento, ma credo che non raggiungano mai quelli dei combustibili fossili….!!!!

3 Commenti

  1. Leandro

    L’idea è molto interessante, tuttavia penso che il caso vada discusso con molta attenzione e dovizia di particolari, economici (spesse volte impongono un no) e tecnici (aiutano a decidere se si o se no).
    Puntualizzo sul termine “rinnovabile” che è attribuito specificatamente alla fonte energetica e non all’impianto utilizzato per trasformarla. Infatti Carlo nella tua postilla finale non hai dimenticato questo particolare. E in un piano economico serio, questo aspetto si concretizza in un costo di smaltimento, che non è mai facile stimare (non impossibile).
    Osservo, inoltre, che ad oggi il fotovoltaico non costituisce una soluzione al problema energetico ma risponde solo a piccole necessità. Ingegneristicamente infatti questo è utilizzato come integrato ad altri sistemi e per alimentare piccoli utilizzatori, in quanto in sé economicamente non è conveniente. Poco cambia quando si hanno a disposizione grosse aree da coprire, come sarebbe la somma dei tetti delle case di 300 famiglie.
    Cos’è allora che rende interessante il fotovoltaico per gli impianti delle nostre abitazioni?
    Si tratta degli incentivi economici che i governi nazionali e comunitari distribuiscono a progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili. In genere si parla di un giro economico pari almeno al valore della sanzione che gli stessi governi si sono impegnati a pagare qualora non riuscissero a rispettare i livelli garantiti nei vari protocolli internazionali per l’ambiente. Solo sotto questa condizione il progetto che Carlo propone oggi a Melendugno può essere preso in considerazione, perchè economicamente sostenibile ed eticamente valido.
    Attenzione però a parlare di autonomia energetica: questo sarebbe solo un piccolo passo e in più non definitivo, dal momento che gli impianti hanno la loro durata e che stando ad oggi rimpiazzarli tra 16 anni significherebbe ritentare il percorso burocratico di finanziamento che implica.
    Accetto comunque l’idea di una certa tendenza razionale all’efficienza ed all’autonomia energetica, ma su scala territoriale regionale o sub-regionale. Infatti, ritengo che sia quantomeno necessaria una pianificazione generale che prenda in esame le caratteristiche di una fetta di territorio e che pianifichi in essa in modo univoco e razionalizzato gli interventi e le tipologie di produzione di energia (anche da fonti rinnovabili) più convenienti.
    A questo scopo realizzare un pacchetto fotovoltaico/eolico (quest’ultimo in forte crescita) su un territorio a scala media assume un significato ed una consistenza che supera il concetto della (effimera?) convenienza del singolo individuo.
    Ci sarebbero altri aspetti di ordine statistico ed ingegneristico riguardo agli impianti che mi piacerebbe approfondire, ma ho già approfittato veramente tanto di questo spazio.
    Infine, ribadisco che la proposta di Carlo è decisamente interessante.
    Carlo, ti pregherei gentilmente di metterci a disposizione maggiori dettagli riguardo alla pianificazione economica di supporto al progetto.

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  2. Carlo

    Carissimo Leandro, ti ringrazio moltissimo per il tuo contributo, anche tecnico, che arricchisce molto la discussione.

    Sono perfettamente d’accordo con te, infatti l’ho accennato, sugli aspetti negativi del fotovoltaico. Credo molto nel mix energetico, a me l’eolico piace moltissimo. Inoltre sono perfettamente d’accordo sulla necessaria pianificazione su scala regionale (come scrivo nell’articolo) e su ciò che fa stare in piedi, oggi, il fotovoltaico: gli incentivi. In altre sedi l’ho specificato (forum dei giovani). Perciò dico che non dobbiamo lasciarci sfuggire l’opportunità.

    Quanto ai dati, premetto: conosco molto bene la situazione di tre Comuni dove è stato realizzato un progetto più o meno analogo. Il mio progetto si differenzia dagli altri nella seconda fase.
    I dati a mia disposizione sono precisi ma fino ad un certo punto, in quanto non ho potuto usufruire di perizie sui luoghi d’installazione, sullo stato delle abitazioni (per capire quanto spreco ci possa essere), ecc. Nonostante questo ho varie tabelle di analisi che mi fanno essere molto ottimista sulla buona riuscita del progetto. Posto che non si perdano anni preziosi e si agisca nei prossimi mesi!!

    Non ha senso che esibisca qui i documenti, posso farlo privatamente con ognuno di voi, se volete. Però consegnerò tutto nelle mani dei prossimi candidati sindaco.
    Tuttavia posso dirvi che:
    – Gli impianti possono durare tranquillamente 25-30 anni;
    – La manutenzione annua è pari a circa € 110, non a carico dei cittadini.
    – Ci sarebbe anche una premio d’assicurazione, non a carico dei cittadini.
    – L’efficienza garantita dal 18esimo anno in poi dal produttore dei pannelli è superiore all’80%.
    – La perdita d’efficienza annua è di circa lo 0,5%.
    – Il finanziamento è stipulato al tasso annuo fisso del 6%, con una rata annua pari ad € 1700 per famiglia, non a carico dei cittadini.
    – I ricavi dal Conto Energia sarebbero in media pari a € 1650 per famiglia.
    – I cittadini pagherebbero fino al 18esimo anno solo il 40% delle bollette attuali.
    – Dal 18esimo anno in poi non pagherebbero più nulla!
    – Quando si dovranno sostituire gli impianti, si saranno ricostituiti i mezzi finanziari necessari al riacquisto, o quasi.

    Un caro saluto!! A presto!

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  3. Angelo

    L’idea è molto interessante anche perchè è bene iniziare a valutare tecnicamente, sia dal punto di vista economico che energetico, le fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico.
    Per quanto riguarda il primo attraverso un piano giusto sarei convinto dei suoi buoni auspici. Per quanto riguarda il secondo ci sarebbe molto da dire. Anche perchè è stato ribattezzato “un affare per pochi”, visto che chi gestisce impianti di quel tipo hanno molti profitti mentre i cittadini ripagano in bellezza naturale.
    Addirittura a Nardò vogliono distruggere un paesaggio bellissimo di pinete sulla costa per mettere le “pale”.

    Bravo Carlo, è un bel progetto che dovremmo cercare competenza e serietà per condividerlo e poterlo attuare. Non ricordo quando era, ma in uno degli ultimi consigli comunali si parlò di un progetto presentato gratuitamente dall’Arch. Cioffi (credo) che mira ad istallare pannelli fotovoltaici sulle scuole pubbliche e sui parcheggi pubblici (per ottenere copertura dei posti auto e, al tempo stesso, produzione di energia) e su altre strutture pubbliche e poi rivenderla. Un pò come hai previsto tu, solo che tu hai allargato la partecipazione anche ai soggetti privati!!

    Un saluto
    Angelo

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