Come primo articolo ho scelto di affrontare delle tematiche di carattere generale, ma per le quali sento molto forte dentro di me il desiderio di esprimere una volontà di cambiamento. Articolo molto semplice, credo sia necessario per creare la giusta base di partenza per affrontare, successivamente, tutti i temi (ma non solo, ovviamente!) in esso espressi.
Non sono solito apprezzare moltissimo certa musica militante ma questo brano, come tanti di questo gruppo, descrive perfettamente quel senso di rabbia che mi viene quando penso a come vanno le cose nel nostro pazzo mondo…
Prendiamo ad esempio una strofa della canzone (in “romanesco”):
Ce sta quello che li sordi già ce l’ha
Ce ne sta n’artro che je servono assai
Ar primo tutte le banche je li vonno dà
Quell’artro invece no nun li vedrà mai!
Oppure un’altra:
Ce sta quello che davero nun fa niente
Ma ner frattempo come mai lui ce guadagna
Quell’artro invece che lavora pure instancabilmente
Quanno viene sera quasi quasi…manco ce magna!
Non sono solito nemmeno fare d’ogni erba un fascio e odio la demagogia spicciola che molti (anche in politica) fanno quando trattano questi temi, queste difficoltà e questa realtà spesso così poco equa.
Solo che, se devo dire proprio come la penso, molte cose come sono ora proprio non mi piacciono!
Mi riferisco, ad esempio, alla situazione del mercato del lavoro, del modello di economia che in questi ultimi 20 anni ha danneggiato una larga parte della popolazione mondiale (questa fase di difficoltà in economia è proprio frutto dell’aver “tirato troppo la corda” ed ha il sapore di una piccola rivincita da parte della gente comune, visto che i tassi di interesse per i mutui scendono alla grande, il prezzo della benzina anche, ecc., ma ne parleremo…), di tutta quella gente che da sola “non ce la fa” (per ogni tipo di problema), e così via…
In tutto questo, però, sono sempre stato ottimista. E sempre lo sarò. Anche perché credo che abbiamo in un certo senso il dovere di esserlo. L’alternativa è il piagnisteo, la disperazione. No, amici, non possiamo credere che di fronte abbiamo un orizzonte oscuro. Dobbiamo sentirci la generazione che può dare speranza al mondo intero. Dobbiamo credere che ce la faremo!
I segnali positivi sono tanti, tante persone che fanno il loro dovere, tante e sempre di più scoprono la gioia della collaborazione, dell’aprirsi agli altri, della reciprocità!
Insieme, pian piano, cercheremo di proporre nuove soluzioni, partendo da vicino, dalla comunità che ci sta intorno, ma pensando anche a livello globale. La rete è il posto dei sogni. Questo blog voglio che sia il posto della speranza! A presto.
Carlo, devo dirtelo: mi hai deluso! Da te mi sarei aspettato un video in cui intonavi la canzone!!!:-)
Scherzo ovviamente, anche così l’articolo rende benissimo il significato. Dobbiamo essere ottimisti perchè l’ottimismo è il profumo della vita… Gianniiiiii!!!
mmm… sai, poi mi avrebbero candidato al Festival di Sanremo… ed in questo momento ho altro a cui pensare…!! :))
Scherzi a parte, ci asentiamo in giornata per un nuovo articolo!!
Infatti, qualche giorno fa, a proposito di Alitali un giornale francese titolava: “Merci, Silvio”…ed è tutto dire….bravo Carlo.ciao.